A quiet place - giorno 1 poetessa

Una poetessa protagonista dell’horror a “Quiet Place – Giorno 1”

Horror e poesia: messa giù così suona quasi antitetica. Tutto mi aspettavo quando sono entrata al cinema a vedere “A quiet place – Giorno 1” – prequel dei due precedenti capitoli di “A quiet place” – tranne che di scoprire che la protagonista di questo terzo film fosse una poetessa.

Per chi non lo sapesse, la storia dei film “A quiet place” (firmati John Krasinski) racconta un mondo in cui gli alieni sono mostri feroci che attaccano qualsiasi cosa produca rumore. In questo prequel lo spettatore è catapultato nel primo giorno di apocalisse. La protagonista, interpretata dal premio Oscar Lupita Nyong’o (12 anni schiavo), è una donna malata di cancro alla fine dei suoi giorni.

Sin dalle prime scene Sam si presenta con un quadernino legato al collo a leggere le sue poesie controvoglia in una casa di cura, dove sta passando i suoi ultimi giorni.

This place is a shit

This place is shit.
This place smells like shit.
Bessie’s voice sounds like shit.
Cancer’s shit.
Oscar does that stupid walk
when he wants to hide
he shit his pants. 
And Milton,
has shit taste in music. 

Traduzione

Questo posto è una merda.
Questo posto puzza di merda.
La voce di Bessie sembra una merda.
Il cancro è una merda.
Oscar fa quella camminata stupida
quando vuole nascondere
che si è cagato addosso.
E Milton,
ha dei gusti musicali di merda.

Dopo questa lettura l’infermiere di turno decide di portare i pazienti in città per uno spettacolo: durante queste ore d’aria New York viene attaccata e Sam si ritrova a dover fare i conti con una vita che ormai stava definitivamente salutando.

Scopriamo che è una poetessa edita quando incontra Eric (Joseph Quinn) e gli fa leggere una sua poesia sullo scorrere dei giorni quando si è malati.

Maths

He said one to two years,
and it has been two years
He said four to six months, it has been six
Mrs. freelander taught me subtraction and the corner store taught me additon
And I’ve used only simple maths all my life
And I never needed more or more or less
To four to three to smaller and smaller moments
Until months to days to hours to seconds
until now.

Traduzione

Ha detto da uno a due anni,
e sono passati due anni.
Ha detto da quattro a sei mesi. Sono passati sei mesi.
La signora Freelander mi ha insegnato la sottrazione
E il negozio all’angolo mi ha insegnato l’addizione.
E ho usato solo la matematica semplice per tutta la vita.
E non ho mai avuto bisogno di più o più o di meno
fino a quattro poi a tre fino a momenti sempre più piccoli.
Fino a mesi a giorni a ore a secondi
fino ad ora.

La scelta di rendere protagonista di un’apocalisse una persona che sta già morendo rende “A quiet place – Giorno 1” un film che prova a superare l’horror tradizionale fatto di suspense per introdurre anche qualche nota fortemente emotiva da una prospettiva provocatoria.

Che impatto ha il rischio di morire ogni giorno per una persona malata terminale?

Sam non vuole raggiunger le barche per scappare da New York, bensì vuole mangiare una pizza e ricordare suo padre nel bar in cui suonava il piano. La storia di Sam tra poesia e sangue è quella di una donna che si ricorda come si vive anche se sa di dover morire, passando dalla depressione alla consapevolezza.

Ho molto apprezzato la presenza della poesia nel film, specialmente perché il più delle volte si pensa erroneamente che i film dell’orrore siano privi di emozioni profonde e si leghino primariamente all’effetto destabilizzante della paura.

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista, fondatrice di CulturaMente e di Poetesse Donne. Nel 2020 ho pubblicato il libro "Qualcuno si ricorderà di noi", dedicato alle poetesse dell'antichità, nel 2023 ho pubblicato "Poesie sul Tavolo".

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