Allia Potestas e Flavia Sophe, versi in epigrafe di due donne romane

Un corto racconta due donne eccezionali della Roma Imperiale

Il cortometraggio “L’amore sacro e l’amor profano: due donne straordinarie dell’antica Roma” ( 15′, italiano con sottotitoli in inglese e lingue varie) ci trasporta nell’antica Roma, raccontando le vite di due donne eccezionali, Allia Potestas e Flavia Sophe. Le loro storie, narrate attraverso iscrizioni poetiche in latino e greco collocate nel Museo Nazionale Romano, svelano matrimoni misteriosi e non convenzionali forse filtrate attraverso gli occhi dei loro mariti. Data l’eccezionalità dei testi, che elogiano la forza femminile in una Roma non nota per l’emancipazione femminile, non sembra strano chiedersi se le autrici possano essere donne.

Il corto è frutto della collaborazione tra il Dottor Davide Massimo (Università di Nottingham), la Dottoressa Chiara Cenati e Mirko Tasso (Università di Vienna), nel contesto del progetto MAPPOLA finanziato dall’ERC, incentrato sulle iscrizioni in versi dell’Impero Romano. Questo progetto ambizioso ha l’obiettivo di portare alla luce storie poco conosciute, mettendo in connessione il pubblico con le collezioni museali.

La produzione, supportata dalla Facoltà di Studi Storici e Culturali dell’Università di Vienna, è stata realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura – Museo Nazionale Romano, dell’Università di Nottingham e della British School at Rome. La regia è stata affidata a Federico Zanotti, un talento nel mondo delle arti performative digitali. Il cortometraggio è stato presentato in anteprima al Nottingham History Festival e alla Festa Internazionale della Storia – Bologna (entrambi a ottobre 2023).

Allia Potestas: la forza inaudita

Nel cuore delle Terme di Diocleziano, l’iscrizione latina di Allia Potestas rivela una storia (all’epoca di Augusto o forse di Tiberio) che sfida gli schemi convenzionali dell’epoca. Commissionata da Allius, forse anche suo amante, l’epitaffio offre uno sguardo inedito sulla vita di Allia, una donna di forza e indipendenza: “50 versi che combinano esametri, pentametri e persino alcuni eptametri. Un mix che si discosta completamente dagli schemi metrici che si trovano nei testi letterari.“. Il ménage à trois dipinto dalla poesia svela audacemente la libertà sessuale di Allia, una caratteristica sorprendente nel tessuto sociale romano.

Era forte, pura, frugale, innocente, fedelissima guardiana della casa.
Era la prima ad alzarsi dal letto e l’ultima a tornare a riposare, una volta sbrigate tutte le faccende domestiche. La lana non lasciava mai le sue mani senza motivo.
Era splendida, dagli occhi luminosi e dai capelli dorati, sul suo viso c’era un luccichio d’avorio, tale che si dice non lo avesse nessun mortale e sul suo seno bianco come la neve la forma dei capezzoli era piccola. E che dire delle gambe? Aveva la posa di Atalanta sul palco della commedia.
Credetemi, lei resa famosa attraverso questa iscrizione aveva del carisma divino.
Niente la soddisfaceva eccetto quello che aveva e faceva per sé
Non aveva interesse a conoscere nuove persone
Pensava di essere abbastanza per sé stessa
Durante la sua vita gestiva due giovani amanti
Una casa ospitava entrambi ed erano accomunati da un solo spirito
Dopo la sua morte questi due invecchiano separati l’uno dall’altro.

Flavia Sophe: enigma in pietra

L’epitaffio greco di Flavia Sophe, risalente al II o III secolo d.C., è un enigma che ci trasporta nel mondo dell’eresia cristiana valentiniana. “Il metro è l’esametro. Ogni verso è diviso su due righe e una rientranza ogni due righe segnala l’inizio di ogni nuovo esametro. Le prime lettere di ogni riga formano un acrostico sul lato frontale della stele che, anche se incompleto, deve aver scandito il nome di “Flavia” e possibilmente anche “Sophe” nella parte inferiore della stele, la quale è andata perduta“. Narrato forse dal marito, il testo rivela un rituale misterioso della camera nuziale, simbolo del ritorno dell’anima alla sua origine. Il greco raffinato aggiunge un tocco di eleganza a questa storia, arricchendola di complessità.

Desiderosa della luce del padre
mia consanguinea, mia consorte, Sophe, unta dai lavacri dell’Unto,
santo e immortale unguento
ti sei affrettata a contemplare i divini volti degli Eoni
Il Grande Angelo del Gran Consiglio, il vero figlio
avanzando verso la camera nuziale
e ascendendo al letto nuziale del Padre, sei stata incoronata
Non ebbe lei morendo una fine comune
Morì e vive e vede davvero la luce immortale
Vive per i Vivi, ma è veramente morta per i Morti
Terra, perché ti meravigli di questa specie di defunta? O ne hai paura?

Biografie

Il Dottor Davide Massimo (Università di Nottingham) è laureato presso l'Università di Oxford ed è Docente Associato di Letteratura Antica presso l'Università di Nottingham; ha svolto fellowship presso la BSR, l'Università di Vienna e l'Università di Oxford. Si occupa principalmente di letteratura e cultura greca ellenistica e imperiale. Più recentemente, ha lavorato su iscrizioni in versi, con particolare interesse per le questioni di contatti interculturali, identità e autorappresentazione.

La Dott.ssa Chiara Cenati (Università di Vienna) è laureata presso l'Università di Vienna e ricercatrice post-dottorato nel progetto MAPPOLA finanziato dall'ERC (Vienna). Ha lavorato approfonditamente sulle iscrizioni per i soldati nelle province danubiane e nella città di Roma, concentrandosi sulle percezioni di identità, autorappresentazione e relazioni sociali. È interessata ai contatti tra civili e soldati, nonché alla mobilità geografica all'interno dell'impero romano, e partecipa attivamente a vari progetti di Epigrafia Digitale (Epigraphy.info, Epigraphic Database Roma edr-edr.it).

Mirko Tasso (Università di Vienna) si è laureato presso l'Università di Pavia ed è attualmente uno studente di dottorato presso l'Università di Vienna, lavorando sulle strategie adottate dalle comunità religiose tardoantiche per auto-esprimersi e difendere le loro identità religiose e sociali nelle iscrizioni in versi latini e greci.

Federico Zanotti si è laureato presso La Sapienza-Università di Roma in Digital Performing Arts and Science. Lavora come regista e montatore freelance dal 2005. Ha una formazione in Cinema e Pubblicità e ha lavorato nel mondo dell'animazione come regista in produzioni 2D e 3D. Negli ultimi tre anni, ha lavorato nella divisione Progetti Educativi del Museo Nazionale Romano (Roma).

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista, fondatrice di CulturaMente e di Poetesse Donne. Nel 2020 ho pubblicato il libro "Qualcuno si ricorderà di noi", dedicato alle poetesse dell'antichità, nel 2023 ho pubblicato "Poesie sul Tavolo".

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