Josefina de la Torre è stata un’artista spagnola a tutto tondo dei primi anni del Novecento (Las Palmas de Gran Canaria, 1907-2002). Le sue principali opere sono “Versos y estampas” (1927), “Poemas de la isla” (1930), “Marzo incompleto” (1945 e 1968) e “Medida del tiempo” (1940-1989). Nonostante sia inclusa in “Poesía española contemporánea” (1934) di Gerardo Diego, la sua figura inizia a essere protagonista degli studi recenti, dopo un periodo di forte oblio.
Modernismo, avanguardie ed eredità culturale
Letteratura, musica e recitazione sono state le principali espressioni del suo estro, complici anche le sue radici: suo zio era il famoso baritono Néstore de la Torre Comminges e suo fratello Claudio de la Torre vinse il Premio Nazionale della Letteratura nel 1924. Proprio in questa occasione Josefina lo accompagna a Madrid, conosce i poeti dell’epoca e diventa protagonista della rinascita poetica del cosiddetto “Gruppo del 27“, movimento letterario e poetico spagnolo composto da un gruppo di poeti e scrittori volti ad una spinta innovatrice.
All’interno di questo gruppo, tra le varie tendenze, emerge anche la corrente letteraria del neopopularismo con Rafael Alberti e Federico García Lorca, di cui Josefina diventa esponente nelle Isole Canarie, sperimentando nuove tecniche per una “rinascita” della lirica popolare e tradizionale spagnola. L’identità “marina” dell’isola la contraddistingue, tanto che Pedro Salinas, nella prefazione alla sua prima silloge “Versos y estampas” (1927), definirà la poetessa la “muchacha-isla”, appunto la ragazza isola, per il forte legame ai temi locali.
De la Torre inizia la sua avventura poetica con un approccio intimista e linguaggio quasi infantile, ma col secondo libro “Poemas de la isla” (1930) la sua produzione si fa più intellettuale e astratta, seguendo l’influsso della “poesia pura” del modernismo, tipica degli anni Venti e Trenta, che tendeva alla ricerca di una purezza formale e una separazione dalla realtà.
In giovinezza, sempre nel contesto della generazione del 27 e in nome dell’indipendenza femminile, si lega anche al gruppo Sinsombrero, composto da donne artiste e poetesse avanguardiste come Concha Méndez, Margarita Manso, Ernestina de Champourcín, Carmen Conde, Maruja Mallo. Il nome del gruppo proveniva dal gesto trasgressivo di Mallo e Manso di togliersi il cappello durante una passeggiata lungo la Puerta del Sol a Madrid. Ma questo fu solo l’inizio delle azioni sovversive: Mallo irruppe anche in una chiesa con una bicicletta!
Me Busco y no me encuentro
Bibliografia
Wikipedia, Josefina de La Torre Wikipedia Sinsombrero El papel de Josefina de la Torre en la renovación poética del 27 Lydia S. Rodríguez Mata(*Artículo publicado en la revista de la Academia Canaria de la Lengua, 2018) Revista.poemame.com Cuando el tiempo no tenga ya memoria»: the topic of remembrance in Josefina de la Torre’s poetry , Alicia Pelegrina Gutiérrez «Muchacha-Isla: Josefina de la Torre como poeta canaria y de vanguardia», Claudia María Díaz Cantero
Immagine di copertina modificata da https://bvpb.mcu.es/, CC BY 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by/4.0, via Wikimedia Commons
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