immagine di Rupi Kaur

Rupi Kaur, per una poesia semplicemente innovativa

Non è che ci si svegli e si diventi farfalla

la crescita è un’evoluzione

Classe 1992, canadese di origini indiane, Rupi Kaur ha oltre 4 milioni di follower su Instagram, piattaforma su cui pubblica anche le sue poesie, sempre accompagnate dalle sue vignette. Ha pubblicato da sola la sua prima raccolta di poesie Milk and honey a soli ventun’anni con CreateSpace, per poi diventare un caso internazionale tradotto in 43 Paesi.

La semplicità di affermarsi

I suoi libri sono in bella vista in moltissime librerie: impossibile non notare Rupi Kaur e le sue sillogi poetiche dai titoli non tradotti. Milk and honey (2014), The sun and her flowers (2017), Home body (2020).

Titoli semplici, che richiamano dolcezza e voglia di casa, e che allo stesso tempo fanno da cappello a poesie “a cuore aperto”, spesso crudissime e mai aggressive: almeno, questa è la mia esperienza di lettura di The sun and her flowers. Difficile da tradurre visto che il sole non è femminile: chi è la donna a cui appartengono i fiori? E soprattutto, vi è una metafora tra la donna e il sole?

Già da questi pochi quesiti si capisce come dalla poetica della semplicità nascano profonde riflessioni: questo libro è davvero appassionante e particolare, a partire dai titoli delle poesie, inseriti sotto la poesia stessa quasi come chiosa a riassunto di quanto letto. Piccole massime da portare con sé, lezioni che la giovane Rupi Kaur vuole trasmetterci.

Un uomo che piange.

un dono

Tra femminismo e multicultura (“Che importa se la mia bocca regge due mondi“), la voce di Rupi vuole decisamente affermarsi attraverso il ricordo e il racconto dell’esperienza, anche quella più atroce.

A cosa serviva dunque l’obbedienza
se dentro di me c’erano mani
non mie

-come posso verbalizzare il consenso da adulta se non mi è mai stato insegnato da bambina

Non mancano echi di antiche ispirazioni, ancora oggi molto attuali “ho passato tutta la notte a gettare sortilegi per farti tornare” – afferma la poetessa, ricordando molto la fattucchiera pasticciona del II idillio di Teocrito.

L’approccio gnomico, invece, ricorda molto Kahil Gibran. Tuttavia, nonostante i concetti possano risultare antichi per quanto universali, quasi dei topoi, la lingua è decisamente moderna. La scrittura è sempre rigorosamente minuscola, in omaggio all’alfabeto Gurmukhi, come si può leggere sul suo sito ufficiale:

Quando ho iniziato a scrivere poesie, sapevo leggere e capire la mia lingua madre (il Punjabi), ma non avevo ancora sviluppato le capacità per scriverle. Il Punjabi si scrive in Shahmukhi o Gurmukhi. Nella scrittura Gurmukhi non esistono lettere maiuscole o minuscole. Le lettere sono trattate allo stesso modo. Mi piace questa semplicità. È simmetrica e lineare. Sento anche che c’è un livello di uguaglianza che questa visualità porta al lavoro. Una rappresentazione visiva di ciò che vorrei vedere di più nel mondo: l’uguaglianza. […] Non si tratta tanto di infrangere le regole dell’inglese (anche se è molto divertente), quanto di legare la mia storia e il mio patrimonio al mio lavoro.

La poesia quindi non è morta, e anzi: all’estero assume altre forme di diffusione, inclusi i social. Rupi ricorda ancora, come racconta sempre nel libro, di come lei e la sua famiglia abbiano diffuso a mano i suoi libri durante gli eventi e presso le librerie locali. Un esempio di come i propri sogni vadano sempre inseguiti a prescindere da quello che ci dicono gli altri: chissà cosa pensa il suo professore di scrittura creativa, che le aveva sconsigliato di autopubblicare il libro…

Crediti Immagine: Baljit Singh, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons (modificata secondo il template del sito Poetessedonne.it)

Bibliografia consigliata

Rupi Kaur, The sun and her flowers (Edizioni Tre60)
Sito ufficiale: https://rupikaur.com/
Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista, fondatrice di CulturaMente e di Poetesse Donne. Nel 2020 ho pubblicato il libro "Qualcuno si ricorderà di noi", dedicato alle poetesse dell'antichità, nel 2023 ho pubblicato "Poesie sul Tavolo".

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