Francesca Merloni Poetessa

Francesca Merloni

chiedimi un dono

che diano e ricevano felicità

chiedimi ancora un dono

che la felicità non muti che sia perfetta

(M. Gualtieri)

Biografia

Francesca Merloni nel novembre 2004 ha presentato Opere, la sua prima raccolta di poesie, Nel dicembre 2005 ha portato al teatro Gentile di Fabriano il recital Le poesie di Francesca Merloni. Nel 2006 è stata membro del comitato promotore e organizzatore della mostra Gentile Da Fabriano e l’altro Rinascimento. Nel settembre dello stesso anno ha portato in scena la sua raccolta di poesie Passo delle Costellazioni per una serata di solidarietà UNICEF con la regia di Luca Infascelli, Nel 2008 ha partecipato a Narrare le Organizzazioni, il valore operativo delle storie, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. La prima edizione di Poiesis, di cui è ideatrice e direttore artistico, si è tenuta a Fabriano nel 2008. Il grande successo della rassegna ha portato a riproporre l’iniziativa anche negli anni successivi: nel 2009 si è svolta la seconda edizione Poiesis – Anima Faber, nel 2010 Poiesis – Madre terra, nel 2011 Poiesis – Fratelli d’Italia e nel 2012 la quinta edizione Poiesis – La grande Opera. Nel marzo del 2009 ha portato nei teatri, lo spettacolo Rosa del senza nome, Ha iniziato la stagione di spettacoli del 2010 con La Terra di Eva. Nello stesso anno si è esibita per UNESCO a Parigi con il maestro Giorgio Battistelli nello spettacolo Experimentum Mundi. Nel maggio del 2011 è tornata a teatro nell’ambito di Poiesis con La Veneziana, spettacolo su adattamento di Roberto Mussapi. Nel 2012 si è occupata della direzione artistica di Poetico we don’t stop. Il 17 Settembre 2013 è stata insignita del Premio alla Cultura “Ombra della Sera” UNESCO a Volterra. Tra la fine del 2013 e il 2014 ha portato in scena La Guardiana spettacolo di musica e poesia, Nel 2014 ha promosso a Fabriano il I Forum delle Città Creative Crafts and Folk Art UNESCO “La città ideale” , iniziativa di gran successo che è stata poi replicata a Fabriano nel 2015 con il II Forum delle Città Creative Crafts and Folk art UNESCO “La città reale”. Nel 2016 ha pubblicato la raccolta di poesie Perfetta nell’amore. Dopo gli eventi sismici che hanno gravemente colpito l’Italia centrale nel 2016, ha profuso le sue energie nel progetto Rinasco, le Città per l’Appennino. Il 4 ottobre 2017 presso il quartier generale UNESCO di Parigi è stata insignita del titolo di Ambasciatrice di Buona Volontà UNESCO per le Città Creative. È del giugno 2019 la XIII Annual Conference delle Città Creative UNESCO. Da qui un forzato lungo periodo di riflessione, in piena pandemia, un viaggio dentro un silenzio che ha prodotto “Materiale Umano”, presentato nel 2020. Il silenzio e la meditazione continuano poi con “Il Settimo Cielo”, presentato per la prima volta nel luglio 2021. “La Via dell’Acqua che scorre” arriva nel 2022. A luglio 2023 insieme a Gastone, studioso etnomusicologo, fondatore de la Macina, presenta “Tutto è Corpo d’Amore”. Il 23 settembre 2023, a San Ginesio viene insignita del premio “La Fornarina”, riconoscimento alla virtù femminile nel sociale e in ambito professionale.

Da cosa nasce il tuo amore per la poesia?

Nasce dall’ascolto interiore, dalla musica del verso, dallo sguardo laterale, dalla ferita della bellezza. Più che un amore è una sete.

A cosa si ispira la tua poesia?

Ad una consapevolezza antica, ad una conoscenza primordiale, ad un sentire che è profondamente Umano. È semplicemente una voce. Si ispira al suono. E anche nasce dal dialogo col corpo e nel corpo, sul palco e altrove, e dall’intreccio con la musica.

Hai pubblicato delle sillogi poetiche? Se sì, quali? Dove è possibile acquistarle?

Ho pubblicato tempo fa Passo delle Costellazioni, poi La Guardiana, poi Perfetta nell’amore. Ora sto scrivendo per nuova silloge. Le opere sono disponibili presso la casa editrice Il Cigno.

Chi sono i tuoi modelli poetici? Tra questi ci sono delle poetesse? Se sì, quali?

Penso che il patrimonio di poesia sia infinito e illimitato, maestri ci fanno compagnia per un tratto di strada, ci accompagnano, poi torniamo ad essi, ci ispirano. Ci soccorrono. È difficile dire.. sono anche coloro che ancora non sono arrivati ma già lì, da sempre. Oltre ai poeti greci e agli arabi di Sicilia, Luzi e Montale, Solinas, Bonnefois, Borges, in ordine sparso. Poi i miei amici Stefano Massari, Gianmario Villalta, Roberto Mussapi, Angelo Scandurra. Poi le mie amiche Mariangela Gualtieri, Isabella Leardini, Antonella Anedda, Silvia Bre, Cristina Alziati.

Una poesia di Francesca

“Brucia ogni cosa che tocco, ovunque io sia… se ci sei incontro il punto mio di gioia e se sei vero lo divento anche io di più e solo questo conta”.

Commento della Poetessa

Sono alcuni dei versi di “Guardiana”, un dialogo tra musica e poesia. Guardiana per me è un canto che viene dal cuore, come fosse una voce che si adagia sulla musica. Lavorare con la musica, insieme alla parola poetica è l’essenza della vita. un linguaggio complesso è vero, ma allo stesso tempo completo. Un suono al quale attribuiamo un senso. Ma il suono per me viene prima, anche se poi, in un certo senso coincidono sempre. Parole e musica, quindi, per raccontare del sentimento principe dell’umanità: l’amore. La contrapposizione poetica e narrativa tra l’io femminile e l’io maschile, tra due individui che si amano e sono alla ricerca delle parole che possano sublimare il loro sentimento – dialogo che il pubblico ascolta coi toni di un duplice monologo – ha nella musica la terza voce, in un crescendo di sensazioni in grado di rapire lo spettatore.

Perché le persone dovrebbero leggere le tue poesie?

Non so.. forse potrebbero offrirmi solo un ascolto mentre dico qualcosa che appartiene profondamente anche ad esse.

Cosa dicono di te gli altri?

“.. ed è per questo che ci vuole coraggio, è un viaggio perturbante e in qualche modo pericoloso, come ogni avventura che mette in gioco le certezze raggiunte… lei ha scritto i versi, ma è stata la poesia a ri-creare lei.”

Roberto Saviano, prefazione de La Guardiana

Francesca consiglia un libro di poesie

Il primo che capita sotto gli occhi entrando in una libreria.
Sicuramente è quello giusto e c’è un messaggio da decifrare.
Voci di Poetesse

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