Enheduanna la prima poetessa

Enheduanna, la prima poetessa della storia

Enheduanna in sumero significa “alta sacerdotessa, ornamento del cielo”. Questo è il nome della prima voce letteraria della Storia attualmente conosciuta.

La prima voce letteraria della storia

Siamo in Mesopotamia meridionale, più precisamente nella città di Ur nel 2300 a.C. circa: dirige il tempio per quarant’anni come Gran sacerdotessa del dio-luna (Nanna), e impersona Ningal, la dea luna, durante la ierogamia. Si tratta della principessa Enheduanna, figlia di Sargon, che governava su tutta la Mesopotamia. Quando divenne sacerdotessa fu mandata lontano dalla casa di Akkad, forse per rafforzare il controllo su quell’area.

La sua voce fu ri-scoperta negli anni Venti del secolo scorso durante gli scavi archeologici dell’inglese Leonard Wooley in Iraq meridionale, grazie al ritrovamento di un disco rotondo di alabastro vicino al tempio. Il disco ritraeva la sacerdotessa nell’atto di una libagione rituale, ma era deliberatamente rotto. Quando fu ricomposto fu trovata una iscrizione sul retro:

Enheduanna, la vera signora di Nanna, moglie di Nanna,

figlia di Sargon, re di tutto, nel tempio di

Inanna [di Ur, hai costruito un palco (e)

“Palco” tavola del cielo (An) lo hai chiamato

Era il ritratto di Enheduanna, la prima poetessa della storia a noi conosciuta: secondo alcuni la scritta è stata incisa con le sue mani.

Inanna, Venere, Afrodite

Enheduanna visse 17 secoli prima di Saffo e come la poetessa di Lesbo era devota alla dea associata al pianeta Venere (Afrodite per i greci), Inanna (In Sumeria, mentre era Astarte in Siria e Ishtar in Accadia): come Afrodite è dea dell’amore libero, non è domata dall’ordine sociale; inoltre è la divinità che unisce gli opposti , le “sigizie”, tipo giorno/notte oppure cielo/terra, e questo mi ricorda l‘inno a Iside (III-IV sec. a.C.), dea che di fatto durante l’età tolemaica viene associata ad Afrodite.

A Inanna (figlia di Nanna e Ningal) sono dedicati tre poemi, mentre altri tre sono per Nanna e 42 sono inni religiosi reperiti su tavolette di argilla. Possediamo 4500 versi della “madre della poesia antica”.

Nei tre inni per Inanna (Inanna ed Ebih, Signora dal cuore immenso, l’esaltazione di Inanna) la poetessa si firma sempre all’inizio (come farà anche Giulia Balbilla).

La rivoluzione di Enheduanna

Come sacerdotessa-en, Enheduanna gestiva l’impresa agricola attorno al tempio (en si riferisce proprio alla fecondità della terra), possedeva beni propri, dirigeva il personale dai sacerdoti agli scribi, e aveva anche tre servitori. Era una donna attiva nella vita economica e sociale. Vi erano molte sacerdotesse-en nei templi di Inanna e An ma l’influenza di Enheduanna ne stravolse il ruolo: i suoi inni venivano inviati ai tempi vicini per essere letti dai fedeli, conservando per la prima volta i testi su tavolette di argilla. Non si può escludere che ce li portasse lei stessa, come poetessa vagante.

“Enheduanna è lo Shakespeare della letteratura sumera antica [poiché] i suoi componimenti meravigliosi sono stati studiati, copiati e declamati per più di mezzo millennio dopo la sua morte”.

(Tikva Frumer-Kensly)

L’incipit di “Signora dal cuore immenso”

L’incipit ricorda moltissimo l’inno ad Afrodite di Saffo con tutti gli epiteti che solitamente caratterizzano gli dèi in questo tipo di componimenti. Enheduanna ci tiene a sopraelevare la dea su tutti, come dea universale.

IN-NIN-SA-GUR-RA
dalla Gran Sacerdotessa Enheduanna

Signora dal cuore immenso
regina che brama la battaglia
gioia degli Annuna
Figlia più antica della Luna
suprema su tutte le terre
tu sovrasti i grandi sovrani

L’autocoscienza poetica

Non solo nell’incipit, ma anche nel componimento la poetessa si menziona: in questi versi ci c’è la supplica alla dea di essere “alleata” della sacerdotessa, e la frase sono tua / perché mi uccidi sarà sicuramente nota agli studiosi biblici (Giobbe), ma nel testo ci sono tanti riferimenti mitologici anche ai poteri della dea guerriera, sacerdotessa, amante, che spacca le montagne e addirittura cambia il sesso delle persone. Betty De Shong Meador sottolinea come questo punto sia interessante per il tema transgender.

Io
Io sono Enheduanna
Gran Sacerdotessa di Nanna
con un cuore solo
Io sono devota a Nanna
Io ti supplico
dico BASTA
al cuore amaro che odia e al dolore
mia Signora
qual è il giorno in cui avrai pietà
per quanto tempo piangerò una preghiera dolente
Io sono tua
perché mi uccidi?
possa il tuo cuore essere calmo nei miei confronti
Io piango Io supplico
siano premurosi i tuoi pensieri
possa io stare di fronte a te
possano i tuoi occhi splendere su di me

Incipit de L’esaltazione di Inanna

In questi versi mi sembra quasi di riecheggiare l’Ave Maria: gli inni religiosi di Enheduanna portano con sé parte della letteratura dopo di lei. Chissà quanti scrittori dell’antichità la conoscevano e quanto hanno tratto ispirazione dalle sue opere…

O regina di ogni potere
chiara luce svelata
donna infallibile vestita di splendore
prediletta in cielo e in terra

Tu prescelta e consacrata in cielo
splendida nei tuoi ornamenti
incoronata di bontà diletta
sei di diritto la Gran Sacerdotessa

le tue mani conquistano i sette poteri stabili
o mia regina dalle forze fondamentali
guardiana delle primarie sorgenti cosmiche
tu sollevi gli elementi
li tieni stretti tra le tue mani
raccogli i poteri
e li stringi al tuo seno

Bibliografia

Inanna, signora dal cuore immenso, Betty De Shong Meador

She Who Wrote: Enheduanna and Women of Mesopotamia, 3400-2000 BC (Excerpt: Introduction)

Adoration of Inanna (testo in inglese)

Immagine creata con Bing Image Creator

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista, fondatrice di CulturaMente e di Poetesse Donne. Nel 2020 ho pubblicato il libro "Qualcuno si ricorderà di noi", dedicato alle poetesse dell'antichità, nel 2023 ho pubblicato "Poesie sul Tavolo".

Leggi tutti gli articoli