Cosa succede quando le parole relative alla Pasqua sono plasmate dalle sensibilità e dalla prospettiva unica delle donne? In questo articolo, sulla falsariga di quello natalizio , si va oltre le tradizionali narrazioni pasquali, alla scoperta di profondità emotive e spirituali che le poetesse riescono catturare con maestria.
Da Christina Rossetti a Sylvia Plath, da Amelia Rosselli a Ada Negri, le voci femminili che seguono conducono i lettori in un’esplorazione della fede , della rinascita e della gioia che caratterizzano il periodo pasquale… ma non solo. Le feste possono portare a raccontare in versi anche un quadro struggente della disperazione interiore. Se il tema ti interessa puoi leggere anche le poesie sulla morte .
Christina Rossetti: Good friday
Sono forse una pietra e non una pecora? da poter stare, o Cristo, sotto la Tua croce, a contare goccia a goccia la lenta perdita del tuo sangue, e non piangere? Non così quelle donne amate che con grande dolore Ti hanno pianto; Non così il caduto Pietro che piangeva amaramente; Non così il ladro si commosse; Non così il Sole e la Luna che nascosero i loro volti in un cielo senza stelle. Un orrore di grandi tenebre in pieno mezzogiorno -. Io, solo io. Eppure, non arrenderti ma cerca le tue pecore, vero pastore del gregge; Più grande di Mosè, girati e guarda ancora una volta E colpisci la roccia.
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Sylvia Plath: A better resurrection
Non ho spirito, non ho parole, non ho lacrime; Il mio cuore dentro di me come una pietra è troppo intorpidito per speranze o paure; Guarda a destra, guarda a sinistra, io vivo da solo; Alzo gli occhi, ma offuscati dal dolore Non vedo colline eterne; La mia vita è come una foglia che cade; O Gesù, risvegliami.
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Mary Havran: Haiku, Easter lilies
Fioritura a forma di tromba La Buona Novella risuona dal sepolcro I gigli gridano gloria
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Katharine Tynan: Easter
Portate fiori per spargere la Sua strada, Cantate, fate festa; Fate saltare i giovani agnelli, e che la terra rida dopo il sonno. Perché ora Egli esce L’inverno vola verso il nord, piega le ali e grida tra i banchi e i ghiacci. Sì, la Morte, la grande Morte è morta, e la Vita regna al suo posto; Arriva l’Atleta Nuovo dalla sconfitta della Morte. Arriva il lottatore, ma la Morte non si muove, completamente esaurito e finito, e tutto il suo regno è scomparso.
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Amelia Rosselli: Il Cristo (Pasqua 1971)
Perché morendo ci fai venir a festa? Semmai era l’altro lato che andava premiato e tu non rifiutasti quel cibo acerbo vinaigre di festa e botte sulle spalle pacchie e grandiose costruzioni per la mente intorbidita: i cinque sensi hanno dunque così poco conto o peso che tu vaneggi su croce elegante e di legno? Se di legno marcisci non lamentare quel tuo dolore alle spalle: esse fanno sì che tu operoso insoddisfatto però rimi come se fosse prima: e inoltre lezioni dai del tuo operato costosissimo, nel vaneggiare di cose insapori e digerite così come la finalità di tutte le cose così come il conto festoso e a rima quando ti precipiti al balcone, dal balcone per vederti camminare. Parole pacifiche sono incastrate nel nulla ho riminiscenze del tutto e non so tutto Parole nel nulla! – non voglio esclamare: sono atrofizzata, e non c’è nulla da fare.
Ada Negri: Pasqua di Resurrezione
Io canto la canzon di primavera andando come libera gitana in patria terra ed in terra lontana, con ciuffi d’erba ne la treccia nera. E con un ramo di mandorlo in fiore a le finestre batto, e dico: «Aprite: Cristo è risorto e germinan le vite nove e ritorna con l’April l’amore!… Amatevi fra voi, pei dolci e belli sogni ch’oggi fioriscon su la terra, uomini de la penna e de la guerra, uomini de le vanghe e de i martelli. Schiudete i cuori: in essi irrompa intera di questo dì l’eterna giovinezza. Io passo e canto che vita è bellezza, passa e canta con me la primavera.»
Anne Sexton: Protestant Easter (eight years old)
Quando era un bambino Gesù era sempre buono. Non c’è da stupirsi che sia diventato un grande uomo che sapeva perdonare così tanto le persone. Quando morì, tutti erano cattivi. Poi è risorto quando nessuno lo guardava. O si nascondeva, oppure è salito. Forse si stava solo nascondendo? Forse poteva volare? Ieri ho trovato un croco viola che si faceva strada tra la neve. Era tutto solo. Stava portando a termine il suo lavoro. Forse Gesù stava solo portando a termine il suo lavoro e lasciava che Dio lo buttasse giù dalla croce e forse per un attimo ha avuto paura e si è nascosto sotto le grandi pietre. Fu furbo ad andare a dormire lassù anche se sua madre era così triste e lasciò che lo mettessero in una grotta. A cinque anni mi sono seduto in un tunnel. Quel tunnel, mi disse mia madre, andava dritto nel grande fiume e così non ci sono più andato. Forse Gesù conosceva il mio tunnel e ha strisciato fino al fiume per poter lavare via tutto il sangue. Forse intendeva solo ripulirsi e poi tornare di nuovo? Non dirmi che è andato in fumo come il sigaro di papà! Non si è spento come un fiammifero! È speciale essere qui a Pasqua con la Croce che hanno costruito come una T maiuscola. Il soffitto è una barca a remi rovesciata. Di solito conto le sue costole. Forse stava annegando? O forse siamo tutti a testa in giù? Riesco a vedere la faccia di un topo dentro di tutte quelle vetrate. Beh, potrebbe essere un topo! Una volta pensavo che il Coniglietto fosse speciale e andavo a caccia di uova. Avevo sette anni. Ora sono grande. Ora è davvero Gesù. Devo solo capire bene chi è. E adesso. Ma chi siamo noi? A cosa apparteniamo? Siamo un noi? Credo che sia risorto ma non sono del tutto sicuro e non dicono davvero cantando il loro Alleluia in modo ecclesiastico. Gesù era su quella croce. Dopo di che gli hanno piantato i chiodi nelle mani. Dopo di che, beh, dopo di che, tutti indossarono dei cappelli e poi c’è stata una grande pietra rotolata via e allora quasi tutti – quelli che stavano seduti dritti guardarono il soffitto. Alleluia cantano. Non lo sanno. Non gli importa se si stava nascondendo o se stava volando. Beh, non importa come sia arrivato lì. Importa dove stava andando. La cosa importante per me è che indosso guanti bianchi. Mi siedo sempre dritto. Continuo a guardare il soffitto. E a proposito di Gesù, non potevano esserne certi, non ne erano comunque così sicuri, così decisero di diventare protestanti. Queste sono le persone che cantano quando non sono del tutto sicuro
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Louise Gluck: Easter Season
Non c’è quasi nessun suono… solo il ridondante rimescolio di arbusti mentre temperature profumate imbalsamano la nostra costa. Ho visto lo zampillare delle persone con le loro palme. A Westchester, il croco si diffonde come un cancro. Questa sarà la mia morte. Sento le foglie chiudersi, La promessa minaccia da tutti i lati e dall’alto. Non è reale. Il seme verde, la colomba a scaglie del germoglio scendono. Il resto è sorto.
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