L’amore ha il potere di portarci molto in alto, ma quando finisce ci lascia spesso sospesi in un vuoto doloroso e profondo. In queste poesie di autrici come Anne Sexton, Blaga Dimitrova, Jin Yi, Patrizia Cavalli ed Emily Dickinson emerge con forza il tema dell’amore perduto e delle sue cicatrici invisibili.
Ciascuna delle poetesse esplora con delicatezza e intensità le diverse sfaccettature di un amore finito o perduto: dalla desolazione di essere sostituiti, alla consapevolezza di una distanza insormontabile che trasforma l’intimità in estraneità, fino al dolore lancinante che si insinua come un vento d’autunno.
Queste poesie ci guidano attraverso il difficile percorso di accettazione e guarigione: del resto il canto poetico è da sempre panacea per il mal d’amore.
Anne Sexton, estratto di “Per il mio amore che torna da sua moglie”
Lei è così nuda e unica,
Lei è la somma di te stesso e del tuo sogno.
Scalala come un monumento, gradino dopo gradino.
Lei è solida.
Invece io, io sono un acquarello.
Vengo lavata via.
Blaga Dimitrova, estratto da “I più uniti”
No, non siamo buoni amici. Non può esistere un mezzo-amore. Eravamo i più uniti… Per questo, da ora nel mondo saremo i più estranei.
Jin Yi, Vento d’autunno
L’autunno soffia il suo vento chiaro,
che abbatte le foglie e scuote gli alberi.
Il mio cuore è come un albero scosso,
le foglie cadute spargono il dolore.
Patrizia Cavalli
Penso che forse a forza di pensarti
potrò dimenticarti, amore mio.
Emily Dickinson, tratto da “Mi hai lasciato, dolcezza, due eredità
Mi hai lasciato confini di dolore
capienti come il mare,
tra l’eternità e il tempo,
la tua coscienza e me.
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