La luna balla e sospira per i campi
Amelia Rosselli
La luna ha da sempre affascinato l’umanità , specialmente a livello letterario: è l’osservatrice dall’alto per eccellenza, colei che tutto sa.
In questo articolo sono elencati alcuni dei versi più felici dedicati alla luna e scritti dalle donne: da Saffo ad Ada Negri fino ad Alda Merini , la luna vuole entrare dalla finestra, balla, sorride, geme e guarda . Anche lei è donna in queste poesie che raramente si leggono sul web o sui libri di scuola, dove la natura le fa da cornice.
Cora Coralina: Chiaro di luna
Sento bussare dolcemente. Mi alzo a piedi nudi e apro lentamente la finestra. Qualcuno ha bussato? È la luce della luna che vuole entrare. Poesia luna prima degli astronauti: Gagarin dalla terra blu, Apollo XI che per primo ha calpestato il suolo lunare. La luna che comanda i mari, la furia delle onde che vengono a morire sulla spiaggia. Il banshee delle pororocas. Luna degli amanti, degli intrighi amorosi, degli incontri clandestini. Luna che va e viene. Luna nuova, incompleta nel suo mezzo arco. Luna crescente, vecchia, enorme, feconda. Luna di tutti i popoli da tutte le parti. Una luna che trasforma il mare in piombo, che fa vacillare i pescherecci. I barcaioli si ritirano. Il pescato torna nelle reti. Il gommonauta si lega. I gabbiani fuggono dagli scogli. Luna complice. Luna nascente lesbica, androgina – luna-luna. Luna dei vicoli tristi e degli angoli affollati. Luna dei vecchi. Delle vecchie piante condannate. Del respiro morto Di frasi ad effetto, rime, violini. La luna che governa nella semina dei campi, nella germinazione dei semi, nell’abbondanza dei raccolti. raccolti. Luna buona. Luna cattiva. Luna piovosa. Luna soleggiata. Luna delle gestazioni d’amore. Del caso, dei passatempi irresistibili, responsabili, irresponsabili. Luna grande. Luna della genesi che segna la fertilità della femmina e porta il maschio al campo di semina. Semina. Il frutto accettato. mal accettato: ripudiato, abbandonato. Il seme morto gettato nelle fogne. Il seme vivo e pulsante lasciato sulla soglia di casa di qualcun altro.
Tradotto con DeepL.com
Ada Negri: Luna sulla città
Luna, che sorgidi su l’alte case della città, nell’ora in cui si placa il tumulto dei traffici, e ai cristalli splendon luci improvvise, e per le vie lampade bianche sboccian tonde in fila a farti specchio mentre in ciel cammini: sempre sei quella ch’io, fanciulla, un tempo miravo da’ miei campi e dal mio fiume; e m’illudea, sì vasto era l’incanto, essere tu ed io sole nel mondo. Ora, sulla città greve di folla, dura d’asfalti, irta d’antenne, inferma di rumor, di fatica, di travaglio cupido e vano, ov’io perdei me stessa, tu la tregua di Dio porti, ed assolvi col tuo riso celeste ogni peccato. E mentre guardi a noi, passi vagando anche sui flutti del profondo mare, sui sentieri e le vette ardue de’ monti, e su placidi laghi e lontananze di foreste e di prati; e ovunque l’uomo trovi; e l’illudi; ché tu sempre sei quella; ma per ciascun sola a lui solo. Sola a me sola, ecco, ritorni, o luna, e nell’effuso tuo pallor m’oblio come allora che tu m’eri custode sull’abbandono del virgineo sonno. Se ti son cara, questa notte almeno la fanciulla ch’io fui veglia nel mio sonno; e dormendo io sogni esserti accanto fanciulla eterna nell’eterna pace.
Elizabeth Bishop: Insomnia
La luna nello specchio della scrivania guarda fuori un milione di miglia (e forse con orgoglio, a se stessa, ma non sorride mai, mai) lontano e al di là del sonno, o forse dorme di giorno. Con l’Universo deserto, gli direbbe di andare all’inferno, e troverebbe uno specchio d’acqua, o uno specchio, su cui abitare. Così avvolgi la cura in una ragnatela e lasciala cadere nel pozzo in quel mondo invertito dove la sinistra è sempre destra, dove le ombre sono in realtà il corpo, dove rimaniamo svegli tutta la notte, dove i cieli sono poco profondi come il mare è ora profondo, e tu mi ami.
Tradotto con DeepL.com
Alda Merini: Canto alla luna
La luna geme sui fondali del mare, o Dio quanta morta paura di queste siepi terrene, o quanti sguardi attoniti che salgono dal buio a ghermirti nell’anima ferita. La luna grava su tutto il nostro io e anche quando sei prossima alla fine senti odore di luna sempre sui cespugli martoriati dai mantici dalle parodie del destino. Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo, ma forse al chiaro di luna mi fermerò il tuo momento, quanto basti per darti un unico bacio d’amore.
Saffo: Tramontata è la luna
È tramontata la luna insieme alle Pleiadi la notte è al suo mezzo il tempo passa io dormo sola.
Traduzione di Giulio Guidorizzi
Louisa May Alcott: La madre luna
La luna sull’ampio mare guarda placidamente verso il basso, sorridendo con il suo volto mite, anche se l’oceano si acciglia. Le nuvole possono offuscare il suo splendore, ma presto passano, e lei risplende, inalterata, sulle piccole onde che giocano. Così in mezzo alla tempesta o al sole, ovunque possa andare, guidato dal suo potere nascosto il mare selvaggio deve solcare. Mentre la tranquilla luna della sera guarda quel mare inquieto, così il dolce volto di una madre, piccolo bambino, ti guarda. Allora scaccia ogni tempesta, Scaccia tutte le nuvole, affinché il tuo cuore tranquillo Il tuo cuore tranquillo possa giocare. Lascia che sguardi e azioni allegre Come increspature brillanti, seguendo la voce della madre, cantando mentre vanno.
Tradotto con DeepL.com
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