poesie sul mare scritte da donne e poco conosciute

Poesie sul mare che meriterebbero di essere conosciute

Il mare è da sempre uno dei grandi protagonisti della letteratura: un luogo tanto affascinante quanto pericoloso, dall’epica omerica a romanzi di fama mondiale come Moby Dick.

Cercando su Google le poesie sul mare ho notato che gli elenchi non riportano le poesie di Anite, la poetessa ellenistica, o quelle della celebre Saffo. Tuttavia, ho trovato alcune menzioni a Emily Dickinson e Antonia Pozzi.

Riporto quindi la mia Top 10 delle poesie sul mare scritte dalle poetesse raccontate in questo sito. La lista è in continuo aggiornamento e si basa sulle poetesse trattate di volta in volta nel sito.

Anite di Tegea

Anite di Tegea era originaria dell’Arcadia, ma dai miei studi a Oxford è emerso che forse potrebbe essere stata una poetessa vagante, perché ci sono rimasti due epigrammi dedicati al mare e quindi distanti dal luogo di provenienza.

L’epigramma dedicato al delfino

Anite è celebre per gli epitaffi degli animali: a fianco a quelli più celebri, come quello del grillo, c’è anche quello del delfino, riportato nell’Antologia Palatina. Una descrizione così accurata della morte del delfino arenato sulla spiaggia mi fa pensare che la poetessa lo abbia visto con i suoi occhi.

Non più, esultando sul mare solcato da imbarcazioni,
inarcherò il collo balzando dal profondo, né sbuffo
intorno ai bordi d’una nave dai begli scalmi, fiero
della polena che mi raffigura; ma la fosca onda
del mare mi spinse a secca e giaccio su questo soffice lido.

(A.P. VII 215)

L’epigramma alla statua di Cipride

Un’altra tipologia di epigrammi è quella dedicata alla descrizione delle statue, detti “ecfrastici”. In questo caso Anite sembra descrivere una statua di Afrodite e la cosa non sembra strana, visto che molte erano collocate nei porti.

È sacro a Cipride il luogo, poiché fu caro a lei sempre
scorgere dalla riva il luccicante mare,
per dar felice la rotta ai navigatori: dintorno
trema l’onda alla vista della sua fulgente statua.

(A.P. IX 144)

Saffo di Lesbo

Saffo ha sicuramente conosciuto il mare: la sua vita ruota attorno all’isola di Lesbo. La immaginiamo mentre saluta le sue allieve che partono alla volta del mare per tornare a casa, dopo aver ricevuto i suoi insegnamenti.

Ad Attide ricordando l’amica lontana

Forse in Sardi
spesso con la memoria qui ritorna
nel tempo che fu nostro: quando
eri Afrodite per lei e al tuo canto
moltissimo godeva.
Ora fra le donne Lidie spicca
come, calato il sole,
la luna dai raggi rosa
vince tutti gli astri, e la sua luce
sparge sull’acque del mare
e i campi folti d’erba:
e la bella rugiada discende,
e fioriscono le rose e il gracile
timo e il trifoglio simile a fiore.
Spesso vagando, la dolce Attide
con desiderio ricorda nel suo tenero
cuore; e pena le grava l’anima.
E d’improvviso: – Venite! – urla;
e questa voce non ignota
a noi per sillabe risuona
scorrendo sopra il mare.

(Trad. Salvatore Quasimodo)

Antonia Pozzi

Antonia Pozzi ci regala una poesia ricca di suggestioni, vicina allo spirito bucolico di Anite ma leggermente più cupa. Le montagne sono spesso protagoniste dei suoi versi: in questo caso la poetessa le paragona al mare, che invece ha visto poco.

Amore di Lontananza

Ricordo che, quand’ero nella casa
della mia mamma, in mezzo alla pianura,
avevo una finestra che guardava
sui prati; in fondo, l’argine boscoso
nascondeva il Ticino e, ancor più in fondo,
c’era una striscia scura di colline.
Io allora non avevo visto il mare
che una sol volta, ma ne conservavo
un’aspra nostalgia da innamorata.
Verso sera fissavo l’orizzonte;
socchiudevo un po’ gli occhi; accarezzavo
i contorni e i colori tra le ciglia:
e la striscia dei colli si spianava,
tremula, azzurra: a me pareva il mare
e mi piaceva più del mare vero.

Emily Dickinson

Cercando poesie sul mare, ho notato che molte persone conoscono la poesia di Emily Dickinson “Come se il mare separandosi”. Cercando in lingua originale, però, ho trovato anche “By the sea”, che forse è meno nota perché non ho trovato una traduzione italiana sul web.

Come se il mare separandosi

Come se il mare separandosi
svelasse un altro mare,
questo un altro, ed i tre
solo il presagio fossero
d’un infinito di mari
non visitati da riva −
il mare stesso al mare fosse riva−
questo è l’eternità.
(Traduzione di Margherita Guidacci)

By the sea – testo inglese

I started early, took my dog,
And visited the sea;
The mermaids in the basement
Came out to look at me,
And frigates in the upper floor
Extended hempen hands,
Presuming me to be a mouse
Aground, upon the sands.
But no man moved me till the tide
Went past my simple shoe,
And past my apron and my belt,
And past my bodice too,
And made as he would eat me up
As wholly as a dew
Upon a dandelion’s sleeve —
And then I started too.
And he — he followed close behind;
I felt his silver heel
Upon my ankle, — then my shoes
Would overflow with pearl.
Until we met the solid town,
No man he seemed to know;
And bowing with a mighty look
At me, the sea withdrew.

Sul mare – traduzione italiana

Non ho trovato una traduzione quindi ho tradotto io il testo della poesia letteralmente.

Ho iniziato presto, ho preso il mio cane
e visitato il mare
Le sirene nel seminterrato
sono uscite per guardarmi
E le fregate al piano di sopra
hanno allungato mani di canapa
credendo che fossi un topo
incagliato sulla sabbia
Ma nessun uomo mi ha spostato finché la marea
non ha superato le mie scarpe semplici
il mio grembiule e la mia cintura
e anche il mio corpetto
Nè ha fatto come per mangiarmi
completamente come la rugiada
su un Dente di Leone
e poi ho cominciato anche io
e lui – lui seguiva da vicino
Ho sentito il suo tallone d’argento
sopra la mia caviglia, – poi le mie scarpe
traboccano di perle
finché non abbiamo incontrato la solida città
sembrava non conoscere nessun uomo.
E inchinandosi con sguardo possente
verso di me, il mare si ritirò

Traduzione letterale di Alessia Pizzi

Maria Luisa Spaziani

La poetessa nel 1999 ha pubblicato la raccolta “La radice del mare”, dove l’elemento marino è centrale, ma anche nelle altre raccolte il mare è presente.

Non si riposa il mare 

Gli anni si accavallano ai riccioli di spuma
e a intermittenti ondate nere.
Mi divide dal mare una spiaggia che cresce
nel cuore della notte e mi ributta
relitti di naufragi.
Bel museo in disordine. Gli oggetti
non sono compatibili. Fra i libri
della mia adolescenza vigoreggiano
i balocchi dei figli, ed a brandelli
sfilacciati il mio abito da sposa.
Non si riposa il mare. E mi pretende
vigile a contemplare quanto resta
sul campo di battaglia. In prospettiva
si inazzurra il passato. E benedico
i miei e altrui peccati.

Gabriela Mistral

La natura è presente nelle poesie della prima donna sudamericana a vincere il Premio Nobel, una poetessa che ha lottato per i diritti delle donne e dei lavoratori, ma ha anche saputo descrivere le piccole cose nei suoi versi.

Morire

Il mare con le sue migliaia di onde
rocce, divine.
Ascolto l’amore del mare,
cullare il mio bambino.
Il vento errante nella notte
culla il grano.
Ascoltando i venti amorevoli,
prego il mio bambino.
Dio Padre, con i suoi mille mondi
culla senza rumore.
Sentendo la sua mano all’ombra,
cullare il mio bambino

Traduzione con DEEPL

Ada Negri

Nostalgia

“I canti dell’isola” furono scritti dalla poetessa lombarda durante il soggiorno a Capri.

Ora vorrebbe, ma non può tornare
al tempio di sua fiera adolescenza.
O ricordo, o divina alba sul mare!…
Forse i rovi s’aggrappano alle porte,
ora: forse la quercia è rasa al suolo
fra l’aggroviglio delle rose morte.
Che direbber, vedendola, i cancelli
arrugginiti?… «Ohimè, come diversa!…
Sei tu colei che aveva occhi sì belli,
labbra sì rosse, e qui tra fronda e fronda
crebbe, ed il lembo del suo cielo scorse?…
Che cerchi, con la bocca sitibonda?…
Un sorso d’acqua?… Il sogno antico, forse?…»

Josefina de la Torre

A tutti gli amanti del mare consiglio la lettura di questa poetessa, esponente del neopopularismo nelle Isole Canarie, tanto che Pedro Salinas la definì “la ragazza-isola”. Il mare è un assoluto protagonista della sua opera, specialmente della prima silloge poetica “Poemas de la isla”.

Poesie sul mare e sull’amore

VICINO. Parola inutile.
Ti cerco
dove la mia distanza arriva.
Vicino.
Un istante sicuro di sorprese.
Volo sonnolento di impennate
di me, per me.
Vicino.
Dove il mio cuore ti sente:
pulsazione del mare,
ticchettio dell’assenza,
piccolo sentiero sicuro,
ondeggiante.
Vicino.
Dove l’indecisione non lascia
traccia.
Dove la parola,
svolta,
segna un segno sicuro.
VICINO.

Poemas de la Isla, traduzione DEEP-L

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Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista, fondatrice di CulturaMente e di Poetesse Donne. Nel 2020 ho pubblicato il libro "Qualcuno si ricorderà di noi", dedicato alle poetesse dell'antichità, nel 2023 ho pubblicato "Poesie sul Tavolo".

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